Nato spaccata sulla risposta alla Russia: cosa succede se Putin viola lo spazio aereo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nato spaccata sulla risposta alla Russia: cosa succede se Putin viola lo spazio aereo

Vladimir Putin

La Nato è spaccata su come rispondere alle provocazioni russe. Se Putin intensifica le incursioni, ecco quali scenari si aprono.

Negli ultimi mesi, le relazioni tra Russia e Nato si sono fatte sempre più tese, con incursioni aeree russe nei cieli di Polonia ed Estonia che hanno acceso il dibattito interno all’Alleanza Atlantica. La questione è diventata ancora più delicata in seguito all’incursione del 23 settembre, quando tre caccia russi hanno violato lo spazio aereo estone. L’episodio ha portato alla convocazione urgente del Consiglio Atlantico su richiesta di Tallinn, evidenziando l’urgenza di una linea comune. Tuttavia, come riportato dalla CNN, da Adnkronos, Reuters e dal Wall Street Journal, tra i membri della Nato non esiste ancora un consenso su come reagire a possibili nuove provocazioni da parte di Putin.

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Spaccatura tra fermezza e cautela: le due anime della Nato

All’interno dell’Alleanza si stanno formando due blocchi contrapposti. Da una parte ci sono gli Stati Uniti, la Polonia e i Paesi baltici, che spingono per una risposta chiara e muscolare a qualsiasi futura violazione dello spazio aereo. Secondo quanto riferito da fonti Nato alla CNN, questi Paesi avrebbero voluto inserire nella dichiarazione congiunta del Consiglio Atlantico una formula esplicita che prevedesse il possibile abbattimento di aerei russi. L’obiettivo era lanciare un messaggio inequivocabile a Mosca.

Dall’altro lato si collocano Germania, Italia e altri Paesi dell’Europa meridionale, i quali ritengono che un linguaggio troppo aggressivo rischi di aumentare la tensione e provocare una escalation militare non voluta. Per questo hanno chiesto e ottenuto di riformulare la dichiarazione finale, che ha finito per adottare un tono più prudente. Come sottolineato anche dal Wall Street Journal, questa divisione riflette una sfida strategica più ampia: l’adattamento della Nato a minacce non convenzionali, come droni e cyberattacchi, in un’Alleanza storicamente preparata per guerre tradizionali contro mezzi corazzati e missili.

Cosa accade se Putin intensifica le provocazioni?

Lo scenario si fa più critico se la Russia dovesse ripetere o intensificare le incursioni. Una nuova violazione deliberata, specialmente con aerei con equipaggio, potrebbe spingere alcuni Paesi Nato ad agire in modo autonomo. La Polonia, ad esempio, ha già dichiarato che non esiterà ad abbattere droni o caccia russi in caso di nuove violazioni, come successo durante l’incursione con droni del 2025, dove 19 velivoli russi sono stati intercettati e abbattuti nello spazio aereo polacco.

Un’azione militare diretta comporterebbe però il rischio di un confronto aperto con Mosca, con conseguenze imprevedibili. A complicare ulteriormente il quadro vi è l’avvertimento del comandante supremo della Nato in Europa, il generale Alexus Grynkewich, che ha sottolineato come alcune incursioni possano essere frutto di errori, causati dalla scarsa formazione dei piloti russi. Ma distinguere l’errore dalla provocazione volontaria non è semplice.

In questo clima di incertezza, la vera sfida per la Nato è mantenere l’unità strategica. Se Putin provoca ancora, l’Alleanza dovrà decidere se alzare il livello dello scontro o continuare sulla via della moderazione. Ogni scelta comporta rischi e implicazioni geopolitiche profonde.

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ultimo aggiornamento: 27 Settembre 2025 12:23

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